raccontando dopo l’Alaska

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In teoria il cartello dovrebbe bastare ..ma ..la teoria e’ una cosa e la mia fame di vedere e conoscere e’ un altra..
Vado quindi a Tok per incontrare CJ ma lui non c’e’ e mi lascia le chiavi sotto lo zerbino ..e .. dormo in una stanza piena di cose, di carte, di umidità’, ma almeno non sono in balia di questo clima bizzarro che mi porta dal caldo e piovoso 24 gradi pieno di zanzare

al freddo e nebbioso mattino: la mia partenza avviene quando il sole ancora non e’ sorto da dietro gli alberi e la nebbia continua a dominare la strada
con la coda dell’occhio vedo un mousse che mi sfiora, ed il suo piccolo e’ ancor più’ vicino a me ..non so come han fatto ad evitarmi, se solo mi avessero toccata ..non sarei qui a raccontarvi come un bestione di 200 kg mi ha sfiorata senza abbattermi.
Proseguo, non lascio la manopola dell’accelleratore, la moto vibra ..sempre di piu’ e per una volta fingo di esser ignorante e non sapere cosa le stia accadendo: accellero, la velocita’ allontana i rumori .. li mescola alla fredda e fitta nebbia
accellero
ed immersa nel freddo arrivo a FAIRBANKS
dove dormirò tra i rottami di vecchie auto a casa di amici di amici … notte non troppo fredda, sempre meno che l’attraversamento dello YUCON nella zona dei ghiacciai
e domani ??
non so nemmeno io che voglio fare ora che sono qui ..ah si ..una cosa: ho finalmente trovato le mie METZELER sono pero’ delle TOURANCE .. un po’ troppo stradali per quello che ho in mente ma ….. vedremo
P.S. questo e’ un MOUSSE
non mi carica le foto per ora …vediamo più’ tardi ..
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One Reply to “raccontando dopo l’Alaska”

  1. Francesca ha detto:

    forse volevi dire moose (pensare ad una mousse di 200 kg mi fa venire fame… io che sono a dieta!!!)

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